RANGIROA - ISOLE TUAMOTU
Dopo 4 notti a Bora Bora siamo decollati alla volta di Rangiroa, atollo appartenente all’arcipelago delle Tuamotu. Come programmato ci siamo trattenuti in questo posto idilliaco 5 notti per goderci appieno il mare polinesiano e l’atmosfera dell’isola e per fare diverse escursioni nelle sue acque cristalline.
KIA ORA RESORT & SPA
Abbiamo pernottato al magnifico Kia Ora Resort & Spa, per 5 notti in Bungalow Overwater con trattamento B&B abbiamo pagato 432.500 XPF ovvero 3.625 euro costo finito comprensivo di tutte le tasse. Abbiamo pagato poco meno della tariffa standard relativa alla stanza perché da programma avevamo deciso di passare i primi due giorni in overwater e i restanti 3 in Bungalow sulla spiaggia per provare due soluzioni di stanza differenti ma entrambi validi secondo noi. Innegabile la bellezza di dormire in un overwater ma anche il bungalow sulla spiaggia fronte mare con piscina jacuzzi all’esterno secondo noi poteva essere un’interessante soluzione da vivere. Alla fine, causa lockdown anche in questa isola a metà soggiorno ci hanno proposto un upgrade di stanza e siamo rimasti con un piccolo sconto tutte le 5 notti in overwater. E niente, abbiamo ceduto alle comodità e alla bellezza della soluzione più costosa dell’hotel.
Una volta atterrati abbiamo trovato la navetta del nostro resort, che avevamo preventivamente prenotato, ad attenderci nel piccolo aeroporto (costo 4520 XPF -circa 40 euro A/R per 2 persone). I primi due giorni non siamo stati fortunati con il meteo, abbiamo avuto pioggia e vento e ci è stata vietata la balneazione per problemi di correnti marine. Abbiamo oziato in camera e approfittato di questo tempo per un paio di giretti sull’isola. Abbiamo infatti noleggiato 2 biciclette al resort e ci siamo spinti fino al faro e al porto dell’isola. C’era un piccolo localino al porto dove avevamo letto belle recensioni per il pranzo e volevamo provarlo ma purtroppo causa pandemia aveva chiuso quindi abbiamo scelto di provare il locale di fronte ancora aperto e pieno di turisti e gente locale: Chez Lili. Localino spartano con un servizio un pochino lento ma cibo freschissimo e buono.
Successivamente abbiamo deciso di visitare l’allevamento di perle nere dell’isola utilizzando il pulmino che l’hotel mette a disposizione degli ospiti un pulmino per questa visita. Infatti uno dei prodotti tipici della Polinesia e esportato in tutto il mondo sono le perle nere di Tahiti. Lo so si chiamano così e può essere fuorviante ma le perle di Tahiti vengono in realtà allevate e raccolte principalmente nell’arcipelago delle Tuamotu, questo perché la variante di ostrica che produce queste fantastiche perle vive e si riproduce specialmente in queste acque. A Rangiroa c’è l’allevamento Gauguin’s Pearl, qui abbiamo imparato e seguito le varie fasi di nascita e crescita delle ostriche e come queste vengano “aiutate” a produrre perle di diverse grandezze e dai colori ogni volta differenti. Se volete maggiori informazioni qui potete vedere il video con la spiegazione di tutto il processo.
Le perle hanno costi elevati e ci sono varie caratteristiche che fanno sì che il loro prezzo lieviti: primo fra tutti la dimensione, più la perla è grande più vuol dire che l’ostrica è anziana e ha prodotto più perle. E solo le ostriche migliori continuano a produrre perle durante la loro crescita.
Inoltre alla definizione del prezzo concorre la sfericità della perla indicata con la parola “rond”, la colorazione (più è comune meno costa) e infine la brillantezza. In base alla brillantezza le perle sono classificate in A – B – C – D – E dove con A viene definita quella più brillante. Un asterico invece va ad identificare la colorazione più rara scura ed intensa e quindi più pregiata.
Siamo stati lì diverso tempo, affascinati dalla lavorazione delle ostriche e girovagando tra le vetrine delle perle esposte. Inutile dire che io avrei, se avessi potuto, avrei comprato una o due vetrine, inoltre ho scoperto di essere attirata non tanto dalle dimensioni della perla quanto dalla sua sfericità e dal colore, impazzivo per quelle blu-viola, ovviamente tra le più costose… ma ho fatto la brava: ho scelto la mia perla (solo una) e siamo andati via. Io felice del mio bottino.
Durante il nostro soggiorno a Rangiroa abbiamo dovuto destreggiarci tra giornate di maltempo (molto frequenti in questa parte del mondo) e il lockdown quindi abbiamo potuto organizzare solo l’escursione al Lagon Bleu e per nostra comodità l’abbiamo presa direttamente dal resort.
Avremmo voluto visitare anche L’Ile au Recif uno spot per fare snorkeling di cui avevamo letto cose meravigliose ma abbiamo dovuto fare una scelta e rimandare questa avventura al nostro prossimo viaggio in Polinesia.
In questa tappa non abbiamo avuto fortuna, il tempo non è stato dei migliori e due giorni di confinamento in resort non hanno aiutato ma siamo stati comunque benissimo. Il resort è molto bello e si affaccia su di un mare che solo la Polinesia sa avere, abbiamo oziato tantissimo e ci siamo goduti dei tramonti mozzafiato.
Il quinto giorno avevamo il nostro aereo per la successiva tappa: Fakarava. Dal resort ci salutano regalandoci una collana di conchiglie e augurandoci buon viaggio. Eravamo dispiaciuti e non volevamo lasciare quest’isola da sogno ma dovevamo e tutti, al sentire la nostra tappa successiva, ci confermavano di aver scelto bene e che non ci saremmo pentiti.
Siamo pronti, è ora di lasciare Rangiroa e vivere la nostra prossima avventura.
Info riepilogo costi:
KIA ORA RESORT & SPA - 5 notti trattamento B&B in Bungalow Overwater: 432.500 XPF ovvero 3.625 euro costo finito comprensivo di tutte le tasse;
ESCURSIONE BLUE LAGOON: 27.000 XPF, circa 226 euro per 2 persone
NOLEGGIO BICI: 1940 XPF – 16 euro per 2 persone