Bayahibe & Punta Cana
Oggi vi racconto il viaggio di 15 giorni più breve del secolo. Sì, perché avevamo in programma 15 giorni di relax, avevamo preparato tutto (come sempre) ed eravamo gasatissimi, le valigie erano pronte e noi eravamo bisognosi di relax e fiumi di alcool, ma un imprevisto ci ha bloccato al terzo giorno di viaggio! Aiut.
Ora vi racconto. Prima di tutto il nostro itinerario iniziale.
L’ITINERARIO
Il nostro viaggio che, visto l’itinerario semplice, io definirei più una vacanza che viaggio, sarebbe iniziato il 03 giugno. Un viaggio come non facevo da tanto, insieme alla mia sorellona e a suo marito!
Decollo da Roma Fiumicino con volo NEOS AIR diretto per La Romana Santo Domingo. Il programma prevedeva una settimana a Bayahibe con soggiorno all’Iberostar Selection Hacienda Dominicus e una settimana a Punta Cana in un hotel della stessa catena ovvero l’Iberostar Selection Bavaro Suites. In queste due settimane avevamo pianificato diverse escursioni e luoghi da visitare: l’isola di Saona, la città di Santo Domingo, un safari che ci avrebbe portato a navigare sul Río Chavón (dove hanno girato parte dei film Rambo, Jurassic Park e Apocalipse Now), un diving per esplorare un relitto sommerso e questo solo nella settimana di permanenza a Bayahibe!
Arriviamo a Santo Domingo dopo un volo di circa 9 ore che a me personalmente non è piaciuto più di tanto. L’aeromobile in sé non era male, datato ma non troppo. Posti strettini ma niente che non si trovi in altre compagnie, l’intrattenimento un po' povero ma aveva diverse opzioni di lingua e partendo dall’Italia ovviamente si aveva la possibilità di scegliere sia film e serie tv italiane sia straniere con il doppiaggio italiano. Il cibo nella norma (non è che in aereo si mangi come da uno stellato!) quindi diciamo che non è stato uno dei viaggi migliori che abbiamo fatto ma neanche il peggiore.
NOTA POLEMICA. Devo ammettere che ciò che mi ha davvero disturbato e reso il viaggio particolarmente fastidioso è stato vedere come le persone all’interno dell’aeromobile non rispettassero le regole e come lo staff lasciasse loro fare. Partendo nel 2022 ancora in Italia vigeva l’obbligo di mascherina per tutta la durata del volo e davvero in pochi le abbiamo utilizzate! La maggior parte delle persone non la indossava e tossiva e starnutiva in continuazione e lo staff di bordo non ha fatto granché affinché questo venisse rispettato. Ma ok, non volevo rovinarmi la vacanza e cercavo di concentrarmi sulla destinazione finale e non badare a ciò che ci circondava.
Una volta a destinazione il calore di questa splendida gente mi ha ridato subito il sorriso, nel piccolo aeroporto de La Romana abbiamo fatto la fila per la dogana e preso subito i nostri bagagli, ad aspettarci c’era la navetta del resort. Abbiamo fatto il check-in e preso possesso della nostra camera, una breve pausa di relax ed eravamo già fuori per la cena e il cocktail serale. Se volete maggiori info sul nostro hotel troverete tutti i dettagli qui. Il giorno dopo abbiamo deciso di oziare sulla splendida spiaggia di Bayahibe, goderci l’alba su questa spiaggia e passare tutta la giornata baciati dal sole e nella spa dell’hotel a rinfrancarci di un duro anno lavorativo. Nel pomeriggio abbiamo scelto l’agenzia con la quale organizzare i nostri tour e pianificato le giornate successive.
Prima tappa del nostro sogno domenicano era l’Isla Saona.
Siamo partiti alle 08:10 dalla spiaggia del nostro hotel, purtroppo a causa della stagione i sargassi, anche detti qui le alghe rosse, che invadono le coste della Repubblica Domenicana, avevano colonizzato alcune delle spiagge più belle dell’isola quindi con nostro rammarico ci spiegano che hanno dovuto modificare il tour e vedremo altre spiagge della piccola Saona anziché la più nota Canto de la Playa Siamo sicuri saranno ugualmente splendide e con entusiasmo iniziamo la traversata che ci porterà lì. Il mare è un po' mosso ma niente di così preoccupante. Come prima tappa ci portano a visitare delle mangrovie che crescono lì vicino, successivamente ci spostiamo per oziare sulla splendida Baya El Toro, meravigliosa con le sue acque verdi e le palme che si tuffano in acqua. Beviamo un cocco, un po' di sole, qualche foto e si riparte per pranzare sulla Plays Isla Saona ed eccoli qui i sargassi. Infestano la riva e risalgono la spiaggia. Ammorbano l’aria con il loro odore e vederle ovunque mette addosso una tristezza infinita. Sì perché l’invasione di queste alghe è il risultato del riscaldamento globale che stiamo vivendo: le acque troppo calde li fanno proliferare tanto da vagare nel mare e spiaggiarsi sulle coste dove macerano al sole sprigionando gas tossici e mettendo a serio rischio la fauna locale e i polmoni della gente del posto! Questa invasione si ripete ogni anno in misura sempre maggiore e interessa le coste domenicane soprattutto nei mesi più caldi.
Mangiamo qui su questo piccolo angolo di paradiso violato e, dopo una breve sosta in una secca per un altro bagnetto in queste acque verdi, torniamo all’hotel per prepararci ad un’altra serata domenicana.
Ed è qui che succede.
Con la mia solita mal grazia, scendendo dalla barca a riva, complice un’onda un po' più forte e una buca nella sabbia, sì, perché non chiedetemi il perché ma le rive di Bayahibe sono strapiene di buche nella sabbia! Piccole e non troppo profonde, vero, ma se fai un saltino e metti male il piede… finisci come me. Caviglia rotta e vacanza finita.
Sì, avete letto bene. Dopo un simpatico viaggetto in ambulanza e un tour privato all’ospedale di Punta Cana la prognosi è stata data: frattura della caviglia e lesione grave ai tendini. Ciao ciao vacanza relax. Ciao ciao tour ed escursioni al ritmo di salsa e merengue. Per me le successive settimane sono state coronate da stampelle e medicinali.
Ok, lo ammetto: a Punta Cana mi sono sbizzarrita e ho noleggiato una macchinetta per scorrazzare in giro nel resort ed essere un pochino più indipendente! Che ne dite? Fatto bene?
Ah. Ultima ciliegina sulla torta di questo disastroso viaggio: la nostra paura nel vedere in giro gente non rispettosa delle regole aveva un briciolo di fondamenta: sia io che Alessio abbiamo preso il COVID-19. Dopo essere passati illesi alla prima e seconda ondata, ci hanno fregato a Santo Domingo! Isolamento e tanto ma tanto forzato relax sono stati i nostri due compagni di viaggio aggiuntivi. E non invitati!
Ringraziamenti speciali: Grazie a Barbascura X che ci ha intrattenuto all’interno della nostra stanza con i suoi fantastici video, senza di lui non avremmo saputo che fare tutti quei giorni chiusi mentre il sole e le acque cristalline ci chiamavano al di là delle finestre chiuse. Siamo ormai anche noi a pieno titolo dei pirati! E un grazie di cuore ad Antonella e David che, con litri e litri di Margarita e Piña Colada, hanno mantenuto alti i livelli di alcool nel nostro corpo, utili per affrontare la noia della reclusione. Senza di voi non ce l’avremmo fatta!
Ultimo ma non ultimo grazie ad Alessio che con la pazienza stoica di un monaco buddista mi ha sopportato e aiutato durante la mia lunga ed infinita convalescenza.